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Commenti al testo di Klara Rubino
Il percorso spirituale

Sei nella sezione Commenti
 

 Klara Rubino - 22/11/2016 12:49:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Non sono erudita, infatti non li conosco, almeno che ricordi!
Sono sicura che varrà la pena "incontrarli" se me li nomini!

Gesù per i primi cristiani era un maestro,un maestro spirituale, in un contesto in cui tutti attendevano il Messia, il capo di una setta per i sacerdoti del tempio, né il primo né l’ultimo ad essere crocefisso.
Gli ebrei ancora attendono il compimento di quella profezia.

 Lig E. Norant - 22/11/2016 11:17:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Non possiedo la tua erudizione, quindi mi astengo da un dialogo così ampio e ricco di "contraddittori". Solo ricordo che, per i cristiani e per la Chiesa primitiva (e credo ancora per la Chiesa di ieri e di oggi), Gesù Cristo non era un illuminato ma il Risorto Figlio di Dio; d’altronde, la mistica cristiana su ciò è sovrabbondante di esperienze ed illuminazioni. Ti sono grato per il bel dialogo.
Conosci Tich Nath Han? E Panikkar?










 Klara Rubino - 22/11/2016 10:45:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Così mi lusinghi!Era ninna-time: prima la bimba solletico e favola, poi il giovinetto, programma noioso a volume basso, ovvero dibattito politico, ed abbraccio fino al sogno.

Hai tirato fuori tanti temi che lì per lì, mentre lavavo i piatti, non ho potuto approfondire.
Tanto per cominciare il mediatore è una figura positiva, poiché dove c’è una distanza egli l’accorcia, l’intermediario, invece con quel "inter" si frappone o per mancanza di chiarezza e coraggio da parte delle parti o per interesse personale.

Riguardo il Buddhismo, da Wikipedia, ti riporto il primo dei tre gioielli:
Buddha
dal Sanscrito e dal Pali: L’Illuminato o Il Risvegliato; (CH) : 佛陀, Fótuó, (JA) : 仏, Butsu, (Tib): sangs-rgyas, (Mong): burqan
può essere riferito alla persona del Buddha (Sakyamuni) o alla sua natura o alla più alta potenziale spiritualità presente in tutti gli esseri umani.
Solo questo basta per leggere anche gli atri due, gli insegnamenti e la comunità in una luce diversa da quella ortodossa cristiana.
Veniamo adesso al nostro Iesus, secondo la mia blasfema visione, Iesus è un mistico, un illuminato un Buddha e ci mostra una via di relazione autentica con la sorgente spirituale che ci anima ed anima la vita.
Non frequentava con assiduità il Tempio, anche a rischio di essere lapidato infrangeva certe norme di condotta che non sentiva essere sensate nel suo dialogo interiore con il Padre.
Allo scriba che voleva seguirlo disse che come prima cosa doveva abbandonare tutto il suo sapere.
Una volta che si è raggiunto un rapporto autentico e personale, anche in solitudine, come tutti i mistici hanno fatto Iesus compreso, si è pronti a condividere e ad arricchirsi spiritualmente della condivisione dei beni materiali e spirituali.
La Chiesa Cattolica che è nata per l’esigenza di conservazione del vasto impero romano per opera dell’imperatore Costantino, ha assemblato i vari culti dei vari territori assoggettati ed ha creato una religione unica che potesse fa da paciere.
Le caratteristiche che ci hanno tramandato della vita di Gesù risalgono e sono comuni a Osiride, Mitra ,Krisnha, Buddha stesso, etc. etc.
L’aureola divisa in quattro sezioni dalla croce, rappresenta i quattro elementi naturali e le quattro stagioni, la Pasqua in Aprile con la rinascita rappresenta il solstizio di primavera la rinascita del Sole e l’allungarsi delle giornate, la nuova vita portata dalla Primavera e la raccolta dell’Estate.
A me non disturbano tutte queste assonanze, la verità è una e multiforme, una rappresentazione di ciò che siamo noi singolarmente e ciò che è Dio, Egli, essendo infinito, in modo multiforme vorrà essere percepito ed amato.

 Lig E. Norant - 21/11/2016 21:51:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Se la reclamano è perché è una buona madre, dolce e ferma, ludica ed educatrice, pragmatica e sognatrice, insomma la loro mamma preferita!
Spero di non essere stato invadente.

 Klara Rubino - 21/11/2016 21:33:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

È molto interessante, ma qui i figlioli reclamano la madre loro!
A domani!

 Lig E. Norant - 21/11/2016 21:10:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Come tu "appartieni" in modo esclusivo a ciascuno dei tuoi figli o si "appartiene" nella stessa apparente modalità al "Tu" amato e da cui siamo amati; però i tuoi figli diranno anche nostra madre, quando parleranno di te o a te come fratelli.
Mi ha sempre colpito, nel Vangelo, che Gesù insegna ai discepoli di rivolgersi a Dio con il Padre Nostro,
ma lui pare rimanere fuori da questa dimensione orante della fraternità, pregando sempre con il "mio Dio e Dio vostro, Padre mio e Padre vostro".
Ci vorrebbe un teologo per la risposta o per dirmi che tutto nasce dalla mia ignoranza teologica e dottrinale.


P.S. Però nel titolo si parla di compagni di viaggio, perché è stata scritta di getto proprio dopo un’esperienza spirituale possibile perché " collettiva".

 Klara Rubino - 21/11/2016 20:53:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Comunque tu nelle tua ultima poesia hai scritto" mio amato Dio", dunque mio, dunque non siamo in disaccordo.

 Lig E. Norant - 21/11/2016 20:25:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Personale mi piace, è solitario ma pure aperto alla relazione, in un’apertura anche osmotica.

 Klara Rubino - 21/11/2016 20:22:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Difatti consiglierei di star lontano anche da quelle combriccole poetiche o pseudo-poetiche.
Il percorso poetico è solitario. ( uso questo termine perché si abbina a percorso in senso di sentiero, ma intendo sopratutto dire personale).

 Lig E. Norant - 21/11/2016 19:58:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Di là delle definizioni del dizionario - "combriccola" ha una connotazione negativa -, mi permetto di rilevare due temi: non è per i limiti cui si riferisce il testo, che possiamo giustificarne il contenuto del consiglio (ne abbiamo parlato più sopra; tantomeno, possiamo ritenere costretto all’ignoranza il credente, credo anzi che tra le costruzioni più belle del pensiero, vi siano anche quelle teologiche. E parlo di bellezza in senso estetico. Per quanto riguarda l’asservimento, l’esclusione o la sottomissione, diciamo per quanto riguarda il problema sulle "Chiese", come da te rilevato, non riguarda forse anche il mondo della Poesia? Soltanto che in questo caso i " dogmi" rimangono più velati, nascosti; inoltre, i mezzi attuali hanno "democraticizzato" l’esposizione, originando spesso, nei "sacerdoti" della Poesia, autentico timori per la salute della lingua poetica e crisi di casta.

 Klara Rubino - 21/11/2016 19:26:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Lasciatemi " combriccola": poiché riflette il mio pensiero, accontentatevi di
" consiglierei" come attenuante!
Il fatto è che ovunque vi sia un’ organizzazione umana, temporale, che si occupi di trasmettere un’ interpretazione, uno stile di obbedienza, uno stile di preghiera,etc.etc.ad un fedele che deve essere umile e per forza dato per ignorante,c’è campo per la manipolazione delle coscienze, approfittando dell’insito bisogno spirituale dell’uomo.
Sarebbe diverso se ognuno fosse libero di interpretare e approfondire senza essere tacciato di blasfemia.
Dio deve amare la pluralità e la fantasia visto le varie e bizzarre forme di vita che ha creato!

 Franco Bonvini - 21/11/2016 18:41:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Il punto è appunto "combriccola" E forse il punto andava dopo "combriccola" lasciando a parte le religioni. Ma il percorso è spirituale. E poi avrebbe incluso quella del Blasco.. perchè mica sempre è degradante "combriccola".

 Lig E. Norant - 21/11/2016 18:04:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Per quanto probabilmente intermediazione coincida con mediazione, personamente la prima mi giunge come un ruolo di potere, la seconda come una possibilità (ma è solo la mia "ricostruzione" linguistica, un vocabolario ipersoggettivo).
Senza addentrarsi, ne sarei incapace, in dotte disquisizioni dottrinali cristiane, la necessità di un "medium" l’abbiamo credo in ogni ambito dell’esperienza umana; non è forse anche il linguaggio un mezzo che ci permette di parlare, di scoprire noi stessi la realtà il mondo, di pensarci? Non è anche la relazione filiale la mediazione tra Gesù e Dio, anche se Gesù è Dio? Probabilmente, per un cristiano, crediamo l’abbia proposta come paradigma di fede vitale ai suoi discepoli.
In fondo, anche nel buddhismo vi è la mediazione dei "tre gioielli" e come l’interdipendenza sia in questa filosofia religiosa un concetto fondamentale. Noi mai siamo davvero soli, pure quando sentiamo in noi la più radicale solitudine, un sentimento che è corrispondente alla realtà del nostro essere unici e "incomunicabili". Altro è il limite della degradazione a " combriccola" (in fondo vi è una corrispondenza quando le élites si chiudono con l’autoreferenzialità e non si riconoscono nostri uguali nelle unicità proprie di ogni specifico).



 Klara Rubino - 21/11/2016 10:21:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Se Gesù chiamava "Dio" " Abbah" e cioè Padre, anzi diceva
"Padre Nostro" che bisogno abbiamo di intermediari?

 Lig E. Norant - 20/11/2016 19:57:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Diciamo che sono due consigli opposti nel loro predicato: il primo è vero se poggiato sull’aggettivo ovvero la modalità plurisoggettiva di vivere la religione, ma non inficia ciò che la religione ha rappresentato, e rappresenta, nella storia umana, sia come dimensione esperienziale che in quella del pensiero; il secondo ha un aspetto di verità ma minimale, per il resto non solo non corrisponde alla realtà, ma rappresenta la propria fallacia nel rischio delle illusioni.

 Angelo Ricotta - 19/11/2016 16:05:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Ottimo consiglio!